Fate spazio all’Industria 4.0

Le fabbriche stanno cambiando. Sono sempre più digitali e interconnesse, grazie all’evoluzione di vecchi processi e all’introduzione di nuove tecnologie quali: Automazione, Robotizzazione, Intelligenza Artificiale e Big Data, che nel loro complesso stanno contribuendo a rendere le fabbriche sempre più intelligenti.

La quarta rivoluzione industriale è cominciata anche in Italia, secondo Paese manifatturiero d’Europa con qualche rischio e molte opportunità.

Secondo l’ex Ministro dello sviluppo economico, Mario Calenda, il pacchetto industria 4.0 introdotto il 21 Settembre 2016, aiuterebbe le imprese Italiane a rilanciare la loro capacità competitiva, attraverso investimenti tecnologici molto mirati, contribuendo così a una ripartenza di tutto il comparto economico.

Anche  Luigi Di Maio, leader 5 Stelle e nuovo Ministro dello sviluppo economico ha raccontato cosa farà per l’innovazione e il digitale in Italia. In una recente intervista rilasciata a febbraio durante la campagna elettorale, ha detto di voler sostenere l’ecosistema delle startup, l’industria 4.0 e delle imprese innovative italiane coinvolgendo tutti i settori in cui la tecnologia ha un ruolo chiave, quindi anche scuola, cultura, ambiente e turismo.

Intanto Gianni Potti, presidente di CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, lancia un appello al nuovo ministro Di Maio, all’interno di  una lettera dove sono racchiusi 5 punti per una strategia per evitare sprechi e massimizzare i possibili interventi del governo:

  1. Andare oltre la leva dell'iper ammortamento

 

 

In Italia nel 2017 abbiamo registrato il 10% in più di vendite di macchine utensili, rispetto all’anno prima. Ciò ci consente di dire indubbiamente che la prima leva che funziona su Industria 4.0 è l'iper-ammortamento al 250%, dedicato al cambio dei macchinari e del software annesso, nelle aziende.

Provvedimento utilissimo per rigenerare il parco macchine del Paese, ma Industria 4.0 non può essere e non è solo una leva fiscale, è molto di più, è la trasformazione del sistema industriale europeo è la re-ingegnerizzazione del processo produttivo, è il ripensamento totale del rapporto prodotto/servizio. Questa la prima questione da risolvere, ovvero come stimolare, anche con incentivi e voucher la parte del processo produttivo della consulenza, del cloud, della sensoristica, dei social, del marketing, degli analytics e big data, della cyber security e così via.

 

  2. Collegare Competence center e Digital Innovation Hub

 

Negli ultimi anni sono nate due diverse interpretazione del ruolo dei DIH: una nata direttamente in seno all’Unione Europea e la seconda data dal MISE.

L’obiettivo primario è dunque quello di ritrovare una direzione unica per il ruolo dei DIH, portandoli al loro scopo originario: quello di specializzazione sui loro compiti strategici (orientamento, alta formazione e ricerca applicata) e quello, fondamentale, di relazione e connessione con le PMI del territorio locale.

Qualora questo non dovesse avvenire il rischio è di far perdere il treno dell’innovazione a tutto il nostro zoccolo duro di imprese: le piccole e medie.

 

  3. Una strategia condivisa tra Governo, Regioni e Camere di commercio

 

La terza questione è come il piano Industria 4.0 si integra o potrà integrarsi, con Unione Europea, Regioni e Camere di Commercio.

Il suggerimento è la costituzione di una cabina di regia del governo con la Conferenza delle Regioni e le Camere di Commercio, per una strategia condivisa e soprattutto per evitare sovrapposizioni e sprechi.

 

  4. Promuovere l’innovazione delle PMI

 

Le PMI sono la chiave per raggiungere la crescita sostenibile di medio e lungo termine necessaria all’Italia. Come dice il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, “Le PMI sono la chiave per diffondere la quarta Rivoluzione Industriale in Giappone. Promuoveremo e supporteremo l’introduzione di IT e robot adatti ai bisogni di aziende di medie e piccole dimensioni in base alle condizioni aziendali di ogni impresa”.

Si punta chiaramente ad una tecnologia dedicata alle persone e a vivere meglio le nostre città.

  5. Coinvolgere i giovani

 

 

La prima rivoluzione digitale deve avvenire nelle teste degli imprenditori e nelle competenze, con skill diversi e più elevati, con l’elemento umano al centro dell’Industria 4.0 . Decisivo in questo processo è il coinvolgimento dei giovani, sapendo mescolare la naturale predisposizione dei giovani per il digitale con il know-how presente all’interno delle nostre  imprese.

Un ottimo esempio di questa rivoluzione possiamo vederla in Amazon, una delle piattaforme di vendita più utilizzate al mondo, che sta testando i limiti dell'automazione e della collaborazione uomo-macchina.

Mentre le ambizioni dell'azienda di utilizzare i droni per la consegna hanno conquistato una notevole attenzione da parte dei media, nei magazzini dell'azienda già si utilizzano eserciti di robot “Kiva” connessi tramite  Wi-Fi.

L'idea alla base dell’introduzione dei robot Kiva è che ha più senso che siano i robot ad individuare i prodotti negli scaffali e a portarli dove servono, piuttosto che far eseguire questa attività a un umano, per ragioni sia di velocità che di precisione.

Secondo Dave Clark, vice presidente senior di Amazon, nel 2014, i robot Kiva hanno aiutato l'azienda a tagliare i costi operativi del 20%.

Conclusione

L’intero settore è in grande fermento da diversi anni, sia sul lato aziendale che gestionale.

Bisogna dare atto alla politica di aver capito le esigenze di un mercato così dinamico. Il documento di Confindustria a Di Maio conferma l’esistenza di un sano dialogo tra governo e imprese, ma anche l’esistenza di tanti interrogativi e ostacoli ancora da superare per portare il nostro Paese nelle posizioni che merita di occupare.

Continueremo a seguire gli sviluppi, italiani e comunitari, sull’argomento. Seguiteci sul blog e lasciate un commento per dirci cosa vi è piaciuto e cosa vorreste approfondire nelle prossime uscite.

 

SCRIVI UN COMMENTO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ARTICOLI SUGGERITI
Cos’è la Business Automation e perché automatizzare le tue attività

In un’era in cui le innovazioni permeano il mercato a grande velocità palesando sempre più la difficoltà del cervello umano di tenere il passo con l’afflusso di dati generati, è ancora possibile ignorare la necessità di automatizzare alcune attività lavorative? Si può essere competitivi nel proprio mercato senza sfruttare il potere dell’automazione? QUALCHE DATO... Nel 2019 […]

Approfondisci
Mobilità condivisa: per i mobility manager e i decisori delle nostre città

Che cosa si intende per sharing mobility? Quali sono oggi le alternative all’uso dell’auto privata? È possibile integrare ai mezzi di trasporto pubblici quelli privati? Come gestire tale integrazione? Pianificare viaggi su misura, anche in ottica di intermodalità dei mezzi, è diventata una prerogativa per i car rental e i costruttori di automezzi in sharing […]

Approfondisci
Uno sguardo avanti: come sarà il 2021 di GreenVulcano Technologies?

Abbiamo visto il mese scorso come potevamo trarre un riepilogo del 2020 appena concluso. Negli scorsi giorni Alfredo Adamo, membro storico della grande famiglia GreenVulcano Technologies, e CEO di AlanAdvatage ci ha mandato un suo pensiero benaugurante. “Molti di voi mi avranno sentito dire spesso: “Siamo fortissimi! Solo la salute ci può fermare… e non lo sta facendo”. Credo che in […]

Approfondisci
ENTRA IN CONTATTO
CON NOI
Compila il form, lascia i tuoi dati ed entra in contatto con noi.
Vuoi ricevere le ultime news di GreenVulcano?
Iscriviti alla nostra newsletter!
Iscriviti

CARRIERE

Candidati attraverso il FORM
Candidati tramite la nostra e-mail

RECLUTAMENTO

recruiting@greenvulcano.com

ITALY

Rome Viale Giulio Cesare n. 14, 00192
Avellino Via Della Neve n.9, 83100
info@greenvulcano.com

USA

Boston 124 Reservoir St., Needham Heights MA, 02494
info@greenvulcano.com
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram