"Nonostante il crollo del mercato dell'auto nel 2020, le soluzioni per l'auto intelligente e connessa hanno retto l'urto della pandemia, segnando solo una leggera flessione, compensata dalla crescita dei veicoli connessi circolanti in Italia e delle componenti del mercato più innovative, come i servizi abilitati dai dati raccolti dalle smart car – ha affermato Giulio Salvadori, Direttore dell'Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano.

Questi ultimi, provenienti esclusivamente dalle auto intelligenti - stando a quanto stimato da ResearchMarket - hanno generato un valore di mercato pari a 4 miliardi di dollari. Non a caso, le stesse imprese intravedono nei dati che questi dispositivi possono rendere disponibili numerose potenzialità, tra cui il pagamento di alcune funzionalità dell’auto solo se in uso e le polizze assicurative per i possessori di auto ibride con un premio personalizzato sulla base dell'alimentazione utilizzata. Difatti: 

Il fermento del mercato è testimoniato dalle tante innovazioni che attraversano il settore, come i nuovi modelli di business e di pricing basati sulla valorizzazione dei dati e l'evoluzione tecnologica trainata dal 5G e dai sistemi per la guida autonoma, oltre che dai numerosi benefici che le smart car possono generare per consumatori, imprese e per la società nel complesso, dalla maggiore sicurezza alla riduzione delle emissioni di gas serra, dalle polizze assicurative personalizzate all'ottimizzazione della gestione delle flotte aziendali” - ha continuato Salvadori.

Nel caso delle polizze assicurative, esiste oggi la possibilità di stipulare polizze in cui il premio varia in base a quanti e quali Sistemi Avanzati di Assistenza alla Guida (ADAS) sono presenti nel veicolo. Per esempio, per un'auto dotata di questi sistemi con cilindrata compresa fra 1.300 e 1.800 cc e con un premio iniziale di 170-200 euro l'anno è possibile ridurre il rischio di incidenti del 15-20%, con conseguente sconto sul premio assicurativo pari a 25-40 euro all’anno.

Sulla base di tali premesse, nei prossimi 10-20 anni si assisterà a una drastica contrazione del mercato legato all’assicurazione RC auto tradizionale. Secondo alcuni studi, nel 2040, la diminuzione attesa dei premi sarà pari al 70-80%, con un progressivo spostamento da polizze individuali a polizze collettive (conseguenza della diffusione della sharing mobility).

Quali le prospettive future per automobilisti e assicuratori?

Da un lato, gli utilizzatori puntano al risparmio sui costi della polizza auto; dall’altro, il comparto assicurativo mira a tarare il prezzo su un calcolo del rischio più accurato. Si parla, infatti, di usage-based insurance (UBI), naturale evoluzione della tradizionale polizza RC auto. Un’evoluzione che, per diffondersi all’interno del nostro Paese, presuppone un cambio culturale e normativo, destinato a modificare radicalmente il paradigma delle insurance tech. Passeremo, infatti, da una polizza per veicolo ad una polizza ad personam. Di conseguenza, la scatola nera non verrà vista solo come mero strumento di controllo, ma come strumento in grado di abilitare nuove forme di mobilità

Oggi - per esempio - esistono offerte molto convenienti per le persone che usano l’auto in maniera sporadica. Nello specifico, per i clienti che guidano raramente o solo per brevi tragitti, il premio annuo di una polizza standard può risultare sproporzionato rispetto all’effettiva necessità della copertura. Allo stesso tempo, rinunciare all’auto può essere difficile se si abita o si lavora in una zona poco servita dai mezzi pubblici. La soluzione in questo caso potrebbe essere un’assicurazione a chilometri, opzione che garantisce un sicuro vantaggio in termini di costi totali. Questo tipo di polizza prevede il pagamento di una quota fissa, inferiore alla media dei premi assicurativi, e di una quota variabile in base ai km percorsi dal cliente. Il risparmio, rispetto a un premio assicurativo tradizionale, risulta particolarmente evidente, se si rientra nel limite dei 5.000 km annui percorsi. Il calcolo dei chilometri percorsi dal mezzo è affidato a un dispositivo satellitare messo a disposizione dalla compagnia assicurativa, che già oggi abilita nuovi servizi accessori a pagamento come la funzione della black box o scatola nera per rintracciare l’auto in caso di furto. 

Cosa ci aspetta nei prossimi anni: la visione di GreenVulcano

Una maggiore conoscenza dell’effettivo utilizzo del veicolo e il monitoraggio comportamentale dello stile di guida del conducente aiutano a customizzare l’offerta assicurativa in modo più efficiente. 

La grossa sfida sarà quella di avere una polizza personale che possa essere attivata su uno o più veicoli, con la possibilità di pagare per km percorsi, dinamicamente e in real-time, attraverso un’app-mobile e un device TAG in grado di identificare, all’inizio del viaggio, il driver, il veicolo e i km percorsi. 

La Vehicle Telematics crescerà esponenzialmente nei prossimi 5 anni, evidenziano gli analisti di GreenVulcano Technologies, guidati da Gaetano Rossi, nuovo Vicepresidente e Direttore Generale dell'azienda: "Un'occasione per il paese di giocarsi la partita su trasformazione digitale e intelligenza artificiale"

La trasformazione digitale sta ponendo nuove sfide nel settore. Dal Fleet Telematics alla Fleet Efficiency passando per l’Asset Protection, ecco la verticalizzazione del concetto di telematics applicato all’automotive declinata da GreenVulcano Technologies (GVT), partner di uno dei 22 top player che insieme rappresentano il 46% del mercato globale.

Per affrontare questi cambiamenti l’azienda si è affidata a Gaetano Rossi, nuovo vicepresidente e direttore generale dell’azienda:

«Sono felicissimo di affrontare questa nuova sfida. Vedo tutti i migliori presupposti per poter mettere a disposizione e far fruttare il bagaglio maturato negli anni in tanti progetti focalizzati sulla Digital Transformation».

VERSO LA DIGITAL TRANSFORMATION

L’emergenza sanitaria ha portato a un’accelerazione dei processi di «trasformazione digitale».

Parliamo di cloud integration all’Internet of Things (IoT), passando per l’Intelligenza Artificiale (IA) e per nuove forme di cooperazione tra uomo e macchina, rese oggi possibili (tra le altre cose) dall’Intelligent Process Automation (IPA) e da un approccio al machine learning nativamente “human centered”. 

La stessa accelerazione sta coinvolgendo il concetto di telematics applicato all’automotive ed al fleet management, temi su cui GreenVulcano sta oggi concentrando i suoi sforzi.

E proprio in quest’ottica si inquadra l’ingresso di Gaetano Rossi nel team di GVT, da anni player B2B dietro le quinte delle maggiori società di smart mobility, nonché uno dei laboratori di ricerca e sperimentazione più attivi del made in Italy hi-tech in diversi settori.

LA CRESCITA DEL SETTORE

La più grande sfida per l’azienda è nell’ambito del concetto di telematics applicato all’automotive ed al fleet management, un settore che a livello globale passerà dai 46.070 milioni di dollari di fatturato del 2021 (elaborazione GVT su dati MarketWatch) ai 121.550 milioni di dollari di fatturato previsti da MarketWatch per il 2026.

Dal punto di vista territoriale saranno ancora gli Stati Uniti a mantenere la leadership con una quota di mercato del 34%. Ma l’Unione Europea, con il 29%, si posiziona la secondo posto, superando la Cina che è terza con il 13%.

Il 46% del mercato di settore è legato ad appena 22 top player e tra questi vi è anche una società della quale GVT è partner ormai da anni. Insieme si occupano della «vehicle telematics» per conto di una delle maggiori società di car sharing presenti in Italia.

In questo contesto, la crescita prevista da GVT è del 15% annuo, costante per i prossimi 5 anni.

UNO SVILUPPO SOSTENIBILE E HUMAN CENTRED

La mission di Rossi è ora quella di guidare il team di GVT verso un ulteriore percorso di crescita e una trasformazione del modello di sviluppo classico in un modello di sviluppo sostenibile.

«L’Italia ha un’occasione formidabile per tornare a giocare un ruolo importante nello scacchiere globale se riesce a mettere al centro dei propri sforzi quanto serve per agganciare i trend tecnologici che stanno progressivamente affermandosi nel mondo».

Non solo sviluppo sostenibile, ma anche incentrato sulle persone, al fine di poter garantire vantaggi tangibili per individui e collettività:

«In particolare, molto interessante e molto in sintonia con le caratteristiche più profonde per storia e per cultura del nostro paese, è quella nuova forma di umanesimo che vede sempre l’uomo e il suo ecosistema di valori diventare sempre più centrali», aggiunge Rossi.

LA PARTITA DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE

La figura di Rossi sarà quindi centrale in questa transizione verso il futuro, così come il suo bagaglio d'esperienza.

Il suo lungo percorso professionale parte da “brillante analista programmatore”, ruolo nel quale ha modo di trascorrere un periodo lavorativo presso i Bell Labs in Columbus e New Jersey, passando poi a ricoprire ruoli manageriali via via più complessi.

«Questa azienda ha le potenzialità per dare un contributo forte a quella opportunità che il nostro paese ha davanti di giocarsi la partita della trasformazione digitale abilitata dall'intelligenza artificiale".

Una sfida cruciale trattandosi di un settore «che diventerà certamente uno dei settori portanti della nostra economia nel medio lungo periodo» pronostica il neo vicepresidente e direttore generale.

Dunque, quella di Rossi è una sfida aziendale all’interno di un mondo in rapida trasformazione, nel quale la crescita sarà sempre più bilanciata alle risorse e alle esigenze di cambiamento emerse prima e durante la pandemia.

«Trasformazione digitale e Intelligenza Artificiale ci offrono un’opportunità di ripartenza verso un forte sviluppo sostenibile che vedrà una più marcata crescita delle energie rinnovabili, una maggiore sostenibilità dei trasporti, una migliore gestione “smart” e del riciclaggio dei rifiuti e soluzioni che ancora non abbiamo immaginato» conclude il vicepresidente e direttore generale.

Gaetano Rossi - Vicepresidente e Direttore generale

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