Integration evolution: dalla point-to-point alla ESB

Al giorno d’oggi i clienti dispongono di una vastissima gamma di strumenti informatici. Questa grande varietà di sistemi, incrementata dal continuo sviluppo di software sempre più innovativi, rende estremamente difficoltoso il processo di sincronizzazione di dati provenienti da applicazioni diverse fra loro.

SYSTEM INTEGRATION

In questa ottica è assolutamente opportuno lavorare all'integrazione dei sistemi. La system integration permette a vari sistemi IT e applicazioni software di funzionare come una struttura unificata, coordinata e cooperante.

Tale integrazione porta diversi vantaggi sia al cliente che all’impresa: un flusso di informazioni migliorato, un aumento della qualità del prodotto e delle prestazioni complessive dell’azienda. Insieme, questi benefici consentono anche di ridurre i costi e migliorare l’efficienza aziendale.

INTEGRAZIONE POINT-TO-POINT

Nel tentativo di ripercorrere progressivamente, in termini concettuali e pratici, il processo evolutivo della system integration, la prima tappa di questo percorso, in ordine cronologico, coincide con il modello conosciuto come point-to-point.

È un’integrazione che vede coinvolti solamente due sistemi. Trattandosi quindi di un’integrazione piuttosto snella non garantisce grande efficacia se applicata in un modello aziendale articolato.

STAR INTEGRATION

La Star Integration è la naturale evoluzione del modello precedente: ogni sistema è integrato con gli altri attraverso connessioni point-to-point.

 Le criticità dell’integrazione precedente non sono risolte, portando al risultato, all’aumentare degli elementi coinvolti, di un’integrazione sempre più caotica. Non a caso questa tipologia di integrazione viene definita anche “spaghetti integration”.


VERTICAL INTEGRATION

Il modello che, parzialmente, risolve le problematiche delle due precedenti integrazioni è la vertical integration. Nell’integrazione verticale i sistemi vengono messi in comunicazione in base alla loro funzionalità, creando entità chiamate silos. Nel caso in cui si dovesse inserire una nuova funzionalità  sarà però necessario creare un nuovo silo. Questa strategia può essere adatta ad aziende con infrastrutture verticali complesse.

ENTERPRISE SERVICE BUS (ESB)

L’integrazione che forse meglio esprime realmente il concetto di System integration è l’integrazione orizzontale, in cui un layer viene utilizzato come interfaccia comune tra tutte le altre componenti. Questo layer altro non è che un’architettura ESB. Il termine Enterprise Service Bus è stato coniato da Gartner nel 2002.

In ogni realtà aziendale esistono una pluralità di sistemi e servizi, ciascuno con la sua utilità. Ma se ogni servizio dovesse essere integrato di volta in volta con tutti i nuovi servizi utilizzati in azienda, quante integrazioni dovremmo creare? E il relativo costo sarebbe sostenibile dall’azienda?

Un software ESB offre l’enorme vantaggio di fornire un’integrazione unica verso ogni sistema. L’ESB è in grado di integrare al suo interno sistemi eterogenei, connettendo tra loro tecnologie composite e fornendo costantemente servizi di coordinamento, sicurezza di accesso, messaggistica, routing intelligente e fungendo da dorsale del computer attraverso il quale tutti i servizi software e le componenti delle applicazioni possono viaggiare.

MODALITÀ D’INSTALLAZIONE DI ESB

L’ESB è installabile attraverso tre differenti modalità

  1. on-premise
  2. cloud
  3. hybrid-cloud.

ON-PREMISE

La soluzione on-premise garantisce un controllo esclusivo su sistemi e dati e una gestione interna di dati sensibili e core. È una soluzione da preferire nel caso in cui la gestione diretta dei dati sia fondamentale per policy aziendali e nel caso in cui sia necessario che l’organizzazione venga localizzata geograficamente.

CLOUD

La soluzione cloud assicura scalabilità, affidabilità e soprattutto l'erogazione del servizio in tempi rapidi. Infatti con l’accesso in mobilità è possibile connettersi ai dati in qualsiasi momento, attraverso qualsiasi device. Per quanto riguarda la sicurezza del sistema, i dati e le reti vengono protetti con servizi presidiati sempre da backup oltre che da appositi protocolli di sicurezza a tutela dell’integrità e riservatezza dei dati.

HYBRID-CLOUD

Tuttavia la memorizzazione dei dati sensibili nel cloud è spesso motivo di preoccupazione per le aziende. Un’ottima soluzione a queste difficoltà è offerta dall’integrazione hybrid; i dati sensibili rimangono in sede, mentre i dati non-sensibili possono rimanere nel cloud, offrendo alle aziende l'opportunità di segregare e tracciare i movimenti. Sono le aziende quindi a decidere quali dati archiviare nel cloud e quali in locale.

ESB: AN OLD NEW INTEGRATION

Nonostante questa distinzione, è necessario precisare che originariamente l’ESB trovava applicazione solo in locale. La naturale conseguenza, incrementata dall’ impellente necessità di integrare applicazioni e dati on-premise con applicazioni e dati cloud, è stata l’identificazione dell’ESB come un software superato che dovesse lasciare il passo a soluzioni iPaaS (Integration Platform as a Service). Tuttavia un buon software è programmato per rispondere alle necessità di aggiornamento e rinnovamento e così si è arrivati allo sviluppo di software, come l’ESB open source GreenVulcano, estremamente leggeri che supportano le API e piattaforme di integrazione che si collegano ai sistemi legacy. 

Lo sviluppo di software che valicano l’approccio tradizionale dell’architettura SOA, interpretando in modo innovativo l’integrazione delle applicazioni aziendali (EAI), ha dato nuova linfa vitale ad un software erroneamente definito obsoleto.

L’ESB (2.0) è in grado di soddisfare le esigenze odierne di elevata flessibilità, mantenendo comunque l’affidabilità dei sistemi tradizionali. In quest’ottica, il futuro dell’ESB sembra essere positivamente roseo. 

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